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Ottocentodieci Ristorante

 C’è un detto popolare che dice “lontano dagli occhi, lontano dal cuore”.
Spesso i detti popolari dicono la verità, ma ci sono sempre delle eccezioni.

L’eccezione in questo caso sono le sorelle Annalisa e Veronica Magri, originarie di Napoli, che da ormai tre anni portano con passione la cultura culinaria partenopea nel pavese, a Sannazzaro de' Burgundi. Nel 2016, si sono trasferite dal capoluogo campano qui vicino a Pavia dove hanno aperto un eccellente ristorante,  ottocentodieci , che porta il nome della distanza che le separa proprio da Napoli.
Seppure il golfo partenopeo è lontano dai loro occhi, hanno portato i sapori e profumi del Mediterraneo nella Lomellina, dove hanno creato una nuova realtà nel panorama della ristorazione italiana dove le distanze non solo si accorciano, ma diventano uno spunto per la creatività dello chef Rigels Tepshi.

Nato nel 1990 in Albania, Tepshi si è formato in diversi ristoranti blasonati di Milano tra cui recentemente il Trussardi alla Scala e il Seta al Mandarin hotel. Qui all’Ottocentodieci, porta non solo la sua esperienza negli importanti ristoranti milanesi, ma soprattutto un’attenzione creativa e intelligenza culinaria che si esprime nei piatti in cui la tradizione partenopea e pavese si complementano in pietanze bilanciate ma ricche, con sapori locali (della Lomellina) e influenze Mediterranee. Un ottimo esempio è il risotto con limoni di Sorrento, scampi e cime di rapa, preparato utilizzando il riso Carnaroli della vicina Riserva San Massimo, mantecato da una crema di limoni e completato da un disco di scampi freschi.
La distanza geografica degli ingredienti e delle due città non è l’unica distanza che la cucina di Tepshi e dell’Ottocentodieci colmano e rinnovano. Trovare la giusta armonia tra le varie tradizioni locali, la cucina ‘fatta in casa’ e una sperimentazione culinaria più contemporanea è uno dei risultati più difficili da raggiungere. Tepshi però riesce a coniugare con talento e passione questi diversi elementi in straordinari piatti in cui sapori familiari si mescolano a note nuove ed inaspettate creando un’esperienza degustativa coinvolgente e particolarissima: le lumache con cavolo nero, cipolle e ribes e i ravioli di zucca Bertagnina pompelmo rosa, pepe di Timut, brodo di salame d'oca di Mortara, ne sono la perfetta espressione.

La possibilità anche per vegetariani di trovare delle ottime proposte come il Giardino d'inverno con succo di melagrana.

I dolci innovativi come il Dolce gelèe di peperoni con cuore di pistacchio , crema di mascarpone al cardamono, gel di pompelmo e la nota croccante del crumble di cacao oppure della tradizione come il Bianco Mangiare con caramello.

Un ottimo ristorante non è solo il frutto di un eccellente chef, ma di un più ampio progetto con talenti in tutte le mansioni. Tra questi spicca Benito Langella, direttore di sala, di grande esperienza accumulata lavorando in prestigiosi locali milanesi tra cui il Palazzo Parigi, che accompagna i commensali nel viaggio degustativo offerto da Ottocentodieci. I suoi consigli in tema di vini, e rum, sono preziosi per completare la già eccellente esperienza al ristorante.

Sia che siate degli appassionati di cibo o dei veri conoscitori della ristorazione italiana, Ottocentodieci è un ristorante che dovete visitare per rivivere i sapori delle diverse tradizioni locali e per essere stupiti dall’armonioso mosaico di novità e ricette classiche.

Buono a sapersi:

Vi ricordo che il menù degustazione varia dai 55 ai 70 euro.

Il Ristorante Ottocentodieci ha anche una 'costola' : l'810 Bistrot & Pizza dove potete trovare oltre alle pizze gourmet (preparate con farine macinate a pietra e a lunga lievitazione) anche una cucina moderna con un ottimo rapporto qualità/prezzo.

Questa bella esperienza l'ho potuta condividere con splendidi amici, Francesca di Vivere per raccontarla, Chiara di Con un viaggio nella testa,Cristina di Good Food Lab, Marco di Mare di Sicilia e dintorni e Brillante Severina.